Agenzia delle Entrate: comunicato – Cortina: un buon lavoro contro l’evasione fiscale

04 Gennaio 2012

CORTINA: UN BUON LAVORO CONTRO L'EVASIONE FISCALE.
 

 
AGENZIA DELLE ENTRATE
COMUNICATO 

Ha destato scalpore l’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate di inviare i suoi funzionari a Cortina d’Ampezzo, nella ricorrenza del Capodanno, per effettuare dei controlli fiscali sulle attività commerciali della cittadina delle Dolomiti.
In molti hanno dichiarato il proprio sconcerto, il proprio stupore, il proprio disappunto perché si è osato intaccare il rito dello struscio di fine d’anno che, per la ricca borghesia, è molto più sacro della messa di Natale.
E perché quelli che sono stati definiti, con una metafora giornalistica assolutamente fuori luogo, “gli 007 del fisco” si sono permessi di importunare quelli che pensavano di trovare tra le montagne (o nelle ville e negli alberghi di lusso…) un rifugio sicuro e indisturbato.
Le dichiarazioni scandalizzate riportate dai giornali di chi ha “orrore per un sistema poliziesco come quello messo in atto dall’Agenzia” perché è “chiaramente ispirato ad una concezione ideologica del controllo fiscale” o di chi, raccapricciata, si è dichiarata con sussiego “contraria a questi metodi da polizia fiscale perché è sbagliato colpire la ricchezza”, dimostrano come una certa classe politica abbia sempre soltanto finto di voler combattere seriamente l’evasione e che, appunto, finga anche di non capire che i funzionari dell’Agenzia delle Entrate non cercavano i ricchi ma i ricchi-evasori.
Categoria molto diversa.
Nessuno può o vuol mettere in discussione la legittimità di godere dei frutti del proprio lavoro.
Qui si tratta di denunciare i comportamenti illegali di chi, ospite o residente, pur sostenendo un tenore di vita più che agiato, e che gira in Ferrari o in Porsche (ce n’erano proprio tante…), magari dichiari meno di quei pensionati cui è stato bloccato l’adeguamento della pensione o dei tanti giovani precari che faticano ad avere un reddito sicuro.
 

I funzionari dell’Agenzia delle Entrate del Veneto hanno semplicemente fatto ciò per cui sono stati assunti e ciò che i cittadini onesti vorrebbero facessero tutti i giorni.
 

Le reazioni stizzite degli albergatori e dei politici locali, rappresentati talvolta dalle medesime persone, che si sono dimostrati seccati per i controlli prolungati e puntigliosi, certificano, di fatto, la correttezza e l’accuratezza di chi sa di svolgere un compito delicato e sa anche che il suo operato sarà certamente sottoposto a giudizi non sempre benevoli.
 

Il fastidio manifestato proprio da coloro che dovrebbero, specialmente in questo momento, invece essere grati a chi col proprio lavoro cerca di aiutare lo Stato a risollevarsi, dimostra ancora una volta che certi personaggi tendono a difendere esclusivamente e pervicacemente quei privilegi e quei comportamenti parassitari che sarebbero deputati a contrastare.
Purtroppo, nel nostro Paese, certe risposte scomposte sono quasi scontate.
 

Meno scontata e molto meno comprensibile appare invece la replica di qualche rappresentante delle forze di polizia tributaria che, manifestando quasi il rincrescimento per ciò che si è riuscito a fare, si è dissociato dal lavoro dei dipendenti dell’Agenzia.
Ma questo documenta tutta la difficoltà nella lotta all’evasione da parte del personale delle Entrate, poiché deve affrontare, oltre alla complessità del compito, anche ostilità talvolta inattese.
 

La Funzione Pubblica CGIL, da sempre fautrice del riconoscimento del lavoro delle Agenzie Fiscali e dei loro funzionari, ritiene che operazioni come questa, specie se svolte come in questo caso con la massima correttezza e professionalità, riconducano i cittadini ad un alto senso dello Stato molto più di tanti discorsi fumosi.
Plaude al lavoro realizzato auspicando che l’attività del personale dell’Agenzia delle Entrate possa trovare, nella politica, una sponda concreta che ne difenda le prerogative necessarie per far emergere le risorse illegalmente sottratte al Paese. Si spera che una prova efficace della reale volontà del nuovo esecutivo possa essere manifesta qualora vengano davvero presentate interrogazioni parlamentari da parte di chi ha spesso difeso gli evasori e la loro condotta.
 

Infine, un’ultima annotazione. Che dovrebbe apparire perfino superflua.
Qualcuno ritiene realmente che un’operazione simile avrebbe avuto la medesima efficacia se fosse stata messa in atto magari il 30 marzo, e magari in uno sperduto paesino di fondovalle?
Ma forse, da parte di quel qualcuno, questo era solo un desiderio nascosto e inconfessabile.
 

Roma, 4 gennaio 2012  

 
CGIL FP Nazionale 
Comparto Agenzie Fiscali 
Luciano Boldorini
 
Coordinatore Regionale Agenzia delle Entrate   
Carmine Ruocco             

                                                          
 

 

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